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Category: By stella galati
Lavorazioni, tolleranze e rugosità

I concetti di tolleranza e di rugosità superficiale sono strettamente collegati al tipo di lavorazione. Da una parte le misure indicate dal progettista nel disegno sono teoriche, cioè sono quelle che si dovrebbero ottenere con una lavorazione idealmente perfetta che in realtà non esiste. D'altra parte anche le linee superficiali, cioè i vari profili, di solito indicati nel disegno con segmenti rettilinei o curvilinei, nella realtà, se esaminate in modo accurato con strumenti di ingrandimento, non si presentano uniformi ma come un susseguirsi di "picchi" e di "valli" determinati proprio dal tipo di lavorazione, anche il più curato.

Possiamo anche dire che tolleranza e rugosità sono direttamente proporzionali tra loro, nel senso che più la tolleranza è piccola (cioè più precisa è la lavorazione) più sono piccoli anche i valori della rugosità. L'industria moderna è caratterizzata dalla produzione in serie. Nella produzione in serie, tutti i pezzi di uno stesso tipo debbono avere le stesse dimensioni, affinché possano essere accoppiati o montati con pezzi corrispondenti senza necessità di ritocchi o aggiustaggi e possano essere sostituiti facilmente e indifferentemente, in caso di usura o di rottura.

Inoltre si richiede che anche la finitura delle superfici (rugosità) sia la stessa per entrambi i pezzi. I pezzi che soddisfano a queste esigenze sono detti intercambiabili. Affinché gli accoppiamenti dei pezzi rispondano alle esigenze di intercambiabilità e, sopportando le condizioni di attrito e di usura, si mantengano precisi e funzionali per lungo tempo, si è reso necessario definire i limiti dimensionali e geometrici espressi dalle tolleranze dimensionali e dalle tolleranze geometriche di forma e di posizione. Il grado di finitura superficiale viene valutato in termini di rugosità superficiale o semplicemente di rugosità.

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